Dopo anni di lotte per la nostra depatologizzazione e per il riconoscimento dell’accesso ai farmaci come persone Transgender, AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, ha finalmente deciso di “concederci” la gratuità delle nostre terapie ormonali TOS.
Tuttavia la scelta è stata quella di non riconoscere le nostre identità e percorsi, vincolandoci – tramite le ultime disposizioni in materia – permanentemente ad ambienti per lo più ospedalizzati, a forme di controllo che agiscono ancora una volta sui nostri corpi, con il riferimento di diagnosi sulla nostra persona.
Importante premettere che la gratuità degli ormoni è il risultato di una mobilitazione di tutt* noi e non di qualche sigla, associazione o endocrinologo, ma di tutte le persone che ogni giorno si scontrano con il problema reale di reperire risorse economiche per la propria terapia ormonale e di intraprendere spesso lunghi viaggi per la mancanza di servizi territoriali.
Vorremmo ricentrare lo sguardo su quelle che sono e saranno sempre le nostre lotte, le nostre vere istanze di movimenti trans riguardo alla depatologizzazione dei nostri vissuti. Verificare, tutt* insieme, se oltre alla gratuità sarà facile reperire questi ormoni, se AIFA imporrà modalità che di fatto ci costringeranno ancora a questi lunghi spostamenti territoriali e a prescrizioni di piani terapeutici che non sono facilmente ottenibili ovunque sul territorio nazionale.
Sappiamo bene, infatti, che non tutte le Regioni sono uguali: in alcune grandi città i servizi esistono e l’erogazione funziona, in alcuni luoghi il servizio è al collasso, altrove questi servizi non esistono proprio e tempi di attesa e modalità per accedere a un piano terapeutico o una ricetta non sono compatibili con il Benessere e la tutela della Salute della persona.
Ci auspichiamo che i medici di base possano continuare a poter prescrivere le terapie ormonali alle ragazze transgender, e che presto avvenga tale disposizione anche per i farmaci a base di testosterone, poiché non è possibile confondere il problema del doping in Italia con i nostri percorsi e vissuti di transizione. Speriamo, inoltre, in un superamento di quella visione estremamente binaria della società e del genere, in modo che anche i percorsi non binari (come, ad esempio, il microdosing) che ancora non vengono presi in considerazione nelle disposizioni dell’AIFA, vengano finalmente riconosciuti.
Come comunità di persone transgender e realtà presenti sul territorio, vigileremo affinchè queste nuove disposizioni non comportino un peggioramento della nostra situazione ed anche affinché gli ultimi orientamenti OMS vengano applicati anche in Italia dalle “equipe multidisciplinari” prospettate da AIFA.
Per questo motivo, nell’immediato ci mettiamo a disposizione per fornire un’assistenza su base volontaria a tutte le persone che avessero difficoltà ad accedere alla TOS, e per segnalare le proprie esperienze, sia positive che negative, nell’ottenimento dei farmaci.
Questo portale desidera creare una rete solidale di persone, attivist* e realtà presenti sul territorio disponibili a fornire un supporto, ed essere, dunque, un punto di riferimento per tutta la comunità transgender.